Zona rossa in tutto il centro città, a Roma, per non turbare la discussione sulla fiducia. Non era mai successo fino ad oggi, ma il ministro dell’interno Roberto Maroni ha varato questa idea che militarizza la città. E chiude in modo impermeabile per chiunque il centro città. Succede domani. Dentro ci sono scuole come il liceo classico Visconti oppure elementari come la Palombella. Ma anche laboratori clinici, come il Pantheon, o grandi alberghi come il Minerva o il Nazionale. Oppure biblioteche come quella del Senato, la Vallicelliana o la comunale Rispoli. e soprattutto il Pantheon, meta ogni giorno di migliaia di turisti, ma anche il Caravaggio di San Luigi dei Francesi. E altri beni culturali come la Galleria Doria Pamphili o la chiesa dei Gesuiti. Un ministero, quello dei beni culturali, e la sede nazionale del partito radicale. Ma anche Dianetics. E la sede dei vigili del I Municipio, luogo tra l’altro di consegna delle multe. Un ufficio postale. Per non parlare di esercizi commerciali, un paio di supermercati, ristoranti di nome, librerie, gallerie, negozi, erboristerie, bar, impagliatori di sedie, perfino officine ecc. Tutto chiuso per garantire la pax berlusconiana. Incredibile? Purtroppo succede e non c’è dubbio che sarà fonte di guai. Facili da immaginare. Ma i commercianti e i ristoratori così pronti a contestare ogni ztl non hanno nulla da eccepire? Neanche una carta bollata stavolta?
Zona rossa, come a Genova. Neanche fosse al potere Juan Peròn…E pensare che forse tutto è cominciato mesi fa con l’abolizione della fermata dei mezzi pubblici in via del Plebiscito. Turbava l’andirivieni e la sicurezza di Palazzo Grazioli, notte e giorno, col viavai che sappiamo. Ecco, si comincia con una fermata e si finisce per ingoiarsi un mezzo centro storico. A quando cavalli di Frisia e filo spinato? E i radicali che non hanno ancora fatto sapere che cosa voteranno stavolta che cosa ne pensano?