Repulisti nell’ex ambasciata somala a Roma che da tempo era ostello di un centinaio di rifugiati somali. Cacciati fuori da un intervento di bonifica i cento rifugiati non hanno ora più un tetto per dormire. Singolare che l’azione, che poteva essere predisposta anche addietro, sia scattata ora ai primi freddi. Sull’intervento queste dichiarazioni del consigliere regionale Luigi Nieri e di quello pfrovinciale Gianluca Peciola.
“Proprio in queste ore è stata sgomberata a Roma l’ex ambasciata somala, una struttura diventata negli anni un punto di riferimento per tutti i cittadini somali fuggiti dai conflitti nel proprio paese. Si tratta di persone a cui è stato riconosciuto il diritto di asilo e che godono della protezione internazionale. Centoventi migranti dunque, in larga parte in possesso di regolari documenti, sono stati buttati in strada senza che nessuno, a partire del Comune di Roma, si prenda cura di loro. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza umanitaria. Ecco i risultati delle politiche sicuritarie”!.
E’ quanto dichiarano Luigi Nieri e Gianluca Peciola capigruppo di Sel rispettivamente nel Consiglio regionale del Lazio e nel consiglio provinciale di Roma
“Sbaglia il delegato del Comune di Roma alle politiche della sicurezza a dichiarare la propria soddisfazione. Si tratta di un’azione sciagurata e profondamente sbagliata. Il Comune sa di non aver le risorse per l’accoglienza degli immigrati e, quindi, condannerà queste persone all’abbandono e alla disperazione. In questo momento sono sul luogo anche diverse associazioni, tra cui l’Arci. Chiediamo al Prefetto e alla Questura di sulla vicenda per evitare che questi rifugiati politici restino senza una dimora. Si tratterebbe dell’ennesimo brutto segnale inviato dal nostro Paese, e dalla nostra città, al mondo nei giorni in cui altri migranti sono costretti a salire su una gru per chiedere il riconoscimento dei propri diritti – concludono Nieri e Peciola”.