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Milano, gli immigrati della torre in corteo. Lunedì incontro in Prefettura

Un corteo con molti immigrati è partito oggi pomeriggio da via Imbonati, a Milano, da sotto la Torre ex Carlo Erba su cui da ormai 16 giorni un gruppo di loro sta portando avanti la protesta contro la “sanatoria truffa”. Un po’ come a Brescia. Primo risultato del corteo, un incontro previsto per domani in Prefettura. Al corteo hanno aderito la Camera del lavoro di Milano e rappresentanti di  Rifondazione comunista. Presenti anche i centri sociali milanesi. Tra gli slogan scanditi durante la manifestazione: “Basta pagare, sanatoria truffa” e “Bossi e Fini clandestini”. Il corteo è stato aperto da due striscioni con le scritte “Regolarizzazione per tutti” e “Siamo tutti passeggeri del mondo”. “Vogliamo vivere nella legalità – ha detto Najat Tantoui, del Comitato immigrati – Queste persone sono lavoratori che sono stati truffati. Noi non vogliamo fare la rivoluzione ma che vengano riconosciuti i nostri diritti e quelli dei nostri figli. Per questo non dobbiamo lasciare soli i tre ragazzi sulla torre, ma dobbiamo continuare a lottare”.

Lunedì pomeriggio è previsto un incontro tra il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, e il Comitato immigrati per discutere di alcuni punti di miglioramento della legge sanatoria colf e badanti del 2009, contro la quale è in corso dla protesta. Lo ha reso noto la Camera del lavoro, precisando che al tavolo tecnico parteciperanno anche al questura e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, Acli e l’Arci. Il tavolo “avrà come precondizione l’impegno a trovare soluzioni per le persone sulla torre, che non possono correre il rischio di essere espulse.  La piattaforma degli immigrati prevede questi punti:
1) rilascio del permesso di soggiorno per chi ha subito la “sanatoria truffa”;
2) prolungamento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro;
3) rilascio del permesso di soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro in nero o lo sfruttamento sul lavoro;
4) emanazione di una legge che garantisca il diritto di asilo;
5) riconoscimento del diritto di voto per chi vive in Italia da almeno 5 anni;
6) riconoscimento della cittadinanza per chi nasce o cresce in Italia.

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