Fantastico. Il governo che affettuosamente copre le marachelle di Silvio Berlusconi approva un decreto che trasforma in reato la prostituzione.
Evidentemente non le escort di villa Certosa o di Arcore, ma quelle più disgraziate ancora che sono su strada e che tradizionalmente sono chiamate puttane o prostitute.
Con le prime si fa il bagno in piscina, sotto l’occhio vigile dei procacciatori che scelgono le ragazzine. Sono le escort, vanno trattate bene. Servono al Signore che si ricrea.
Con le seconde si opta per la sanzione penale e il carcere. Basta con queste prostitute sulle nostre strade. Stanghiamole tutte.
Questa situazione francamente è oltre l’immaginabile.
Qui di seguito il comunicato della senatrice radicale Donatella Poretti:
“Se non fosse una cosa terribilmente seria sarebbe da morir dal ridere! Mentre il Paese e’ travolto dai racconti delle prestazioni sessuali e delle tariffe (in alcuni casi fuori mercato) della prostituzione che frequenta gli ambienti di Palazzo Chigi e degli altri Palazzi della cittadella politica, arriva la notizia che il Governo approva un decreto in cui la trasforma in reato.
Sono impazziti? In pieno conflitto di interessi si autodenunciano e si creano un reato contro se’ stessi?
Evidentemente no. Le ragazze dei giri di Berlusconi si chiamano escort, quelle per strada si chiamano prostitute e solo per quelle si prospetta il reato.
Invece che produrre politiche per combattere lo sfruttamento, per colpire la criminalità organizzata che traffica con donne, uomini e bambini e al contempo regolarizzare chi invece esercita il mestiere più antico del mondo, si introduce un reato senza vittima….
Certo che da esperto utilizzatore finale di prestazioni sessuali a pagamento ci saremmo aspettati un intervento più liberale. Si e’ preferito il mero disfacimento morale che vieta ad altri di fare ciò che lui usa e abusa fare”.