Annullato l’esame per notai, tremila concorrenti, duecento i posti, tra i partecipanti anche il festaiolo figlio di Ignazio La Russa, Geronimo. L’ esame annullato per sospette irregolarità, una traccia era analoga a quella già usata per esercitazione in uno studio notarile di Roma. L’aula della Fiera di Roma è stata occupata dai partecipanti si presume esterni alla combine. Qui di seguito l’articolo indignato uscito sulla Gazzetta del Sud online oggi. Titolo: Notai, esame annullato per sospette irregolarità
Notai, annullato l’esame. Prova truccata. Tra i concorrenti il figlio di Ignazio La Russa
ROMA Questa volta il notaio non conferma. Sono infatti state annullate, dopo le proteste per sospette irregolarità, le prove per il concorso da notaio, che si sta svolgendo a Roma. Oltre 3.000 i candidati per 200 posti, riuniti da tre giorni nella Capitale per affrontare l’esame di accesso alla professione.
L’annullamento è stato deciso della commissione esaminatrice «per motivi di ordine pubblico», riferisce in una nota il Consiglio nazionale del notariato.
Un fatto «molto grave» per il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che ora resta in attesa di conoscere il contenuto del verbale con il quale la commissione spiegherà esattamente cosa è avvenuto. «Sarà mia cura – ha dichiarato il Guardasigilli – accertare con puntualità i fatti, al fine di prendere la decisione che mi compete».
La prova, giunta ieri al terzo giorno, presso la Fiera di Roma, è stata sospesa dopo ore di bagarre, tra le proteste dei partecipanti che sono arrivati a occupare l’aula. Il motivo, sospetti di irregolarità che hanno mandato su tutte le furie i concorrenti. A quanto si apprende, una delle tracce della prova scritta sarebbe stata uguale a quella usata nei giorni scorsi per un’esercitazione presso una scuola notarile romana; inoltre, uno dei test sarebbe già stato pubblico da un sito. Sospetti di irregolarità che hanno fatto insorgere i candidati, certo non ammissibili in un concorso per l’accesso a una delle professioni più ambite, chiamata a certificare la regolarità e legalità di atti e documenti ufficiali. Una situazione inedita, che non ha precedenti simili. Dopo ore di proteste, l’annuncio dell’annullamento deciso della commissione i cui verbali dovranno essere inviati ora al ministero della Giustizia.
«Ho appreso con enorme sconcerto e vivissima preoccupazione le notizie riguardanti l’annullamento delle prove scritte del concorso pubblico, da sempre strumento altamente selettivo fondato sul merito», è stato il commento di Giancarlo Laurini, presidente del Consiglio nazionale del notariato. Come è noto, il concorso pubblico nazionale per l’accesso alla professione è organizzato dal ministero della Giustizia e gestito dalla commissione nominata con decreto ministeriale. Si svolge nella Capitale e prevede tre prove scritte e una prova orale su otto materie. Come per la magistratura, è possibile partecipare al concorso fino a un massimo di tre volte.
La commissione esaminatrice, presieduta da un Presidente di sezione della Corte di Cassazione, è composta da sei magistrati, tre professori universitari e sei notai. Ai vincitori del concorso viene assegnata dal ministero la sede presso la quale il neo notaio è tenuto ad avviare uno studio entro tre mesi.
«Il rigore della prova – sottolinea il notariato – è tale da sfatare il luogo comune dell’ereditarietà della professione di notaio: infatti, oltre l’82% dei notai non è figlio di notaio».
Protesta invece Mario Borghezio, parlamentare europeo della Lega Nord: «A questo punto la pazienza dei nostri candidati è finita da tempo e si pone l’esigenza morale di dire basta concorsi centralisti a Roma».