Giancarlo De Cataldo ha scritto un nuovo romanzo”I traditori”, seicento pagine per Einaudi, Fresco di collaborazione con Martone per “Noi credevamo” ecco i giovani i padri della patria visti in un lungo chiaroscuro. Per chi vuole saperne di più lunedì sera alla libreria Minimum Fax di via della Lungaretta a Roma, incontro alle 21 con l’autore che torna a Trastevere dove a lungo ha abitato in passato. Per dire cosa?
Ragazzi. “Mi sono innamorato del Risorgimento perché è una storia di ragazzi, di avventura e passioni -ha detto a Repubblica -. Mazzini ha cominciato a sedici anni, Garibaldi a venti, Pisacane era poco più grande. Cavour, che passa per il grande vecchio del Risorgimento, morì ad appena cinquant’anni. Stroncato, si disse, dalla fatica dell’impresa. E forse anche dalle troppe imprese sessuali. Erano quasi adolescenti i trecento di Sapri e i mille garibaldini, studenti e contadini. Il Risorgimento è anche una rivolta generazionale di giovani oppressi da una plumbea gerontocrazia, una storia di giovani contro vecchi. Del resto, una delle grandi fonti d’ispirazione è stato I vecchi e i giovani, forse il più bel romanzo di Pirandello».