Da Le monde del 26.9.2010:
Un deuxième cas de chikungunya dans le Var
Un deuxième cas autochtone de chikungunya en France métropolitaine a été détecté sur une fillette dans le Var, après un premier cas similaire vendredi, a annoncé dimanche la préfecture du département, précisant que l’état des deux enfants n’inspirait pas d’inquiétude.
La mobilisation des services sanitaires “a permis de détecter un deuxième cas suspect, toujours à Fréjus, sur une patiente de même âge et ayant des activités communes avec le premier cas diagnostiqué. Un prélèvement sanguin, réalisé aussitôt le signalement effectué dans la journée du 25 septembre, confirme l’infection par le virus du chikungunya”, a indiqué la préfecture dans un communiqué.
Le virus avait été diagnostiqué vendredi sur une fillette de 12 ans. “Les deux fillettes sont à leur domicile et leur état n’inspire pas d’inquiétude”, a souligné la préfecture.
Ces cas dits “autochtones”, car ils touchent des patients n’ayant pas voyagé dans une région du monde où la maladie est présente, sont les premiers signalés en France métropolitaine, quatre cas importés de chikungunya ayant déjà été signalés dans la région Provence-Alpes-Côte d’Azur où le moustique tigre, vecteur de la maladie, est présent.
(source AFP)
Il Var è vicino:
Var (dipartimento)
Var | |||||||||
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Var | |||||||||
Numero univoco: | 83 | ||||||||
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Stato: | Francia | ||||||||
Regione: | Provenza-Alpi-Costa Azzurra | ||||||||
Capoluogo: | Tolone | ||||||||
Arrondissement: | 3 | ||||||||
Cantoni: | 43 | ||||||||
Comuni: | Elenco | ||||||||
Superficie: | 5.973 km² | ||||||||
Popolazione: – Totale – Densità |
(2007) 995.934 ab. 167 ab./km² |
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Sito istituzionale | |||||||||
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Il dipartimento del Var (in Italiano Varo), è un dipartimento francese della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Provence-Alpes-Côte d’Azur).
Il nome del dipartimento deriva dal fiume omonimo, il cui letto segnava il confine orientale del dipartimento, fino al 1860 quando fu creato il dipartimento delle Alpi Marittime, che tolse una parte del territorio (compresa la zona fluviale) al dipartimento.
Il territorio del dipartimento confina coi dipartimenti: Bocche del Rodano (Bouches-du-Rhône) a ovest, Vaucluse a nord-ovest, Alpi dell’Alta Provenza a nord e Alpi Marittime (Alpes-Maritimes) a est. A sud è bagnato dal Mar Mediterraneo.
Il dipartimento è stato creato dopo la Rivoluzione francese, il 4 marzo del 1790, in applicazione della legge del 22 dicembre del 1789, a partire dal territorio della provincia di Provenza.
Il suo capoluogo fu Tolone, ma dopo il tradimento della città offertasi agli Inglesi, per un breve periodo di tempo Grasse (1793 – 1795) ricoprì tale ruolo, seguita da Brignoles (1795 – 1797) e poi da Draguignan (dal 1797) per circa due secoli. Tolone ritornò a essere capoluogo nel 1974.
Da wikipedia:
Chikungunya
Chikungunya | |
Classificazione e risorse esterne | |
ICD–9-CM | (EN) 65.4,66.3 |
ICD–10 | (EN) A92.0 |
Sinonimi | |
CHIK | |
Eponimi | |
Ciò che curva, contorce |
La chikungunya (CHIK) è una malattia febbrile acuta virale, epidemica, trasmessa dalla puntura di zanzare infette.
Storia [modifica]
Il termine chikungunya, in makonde, significa “ciò che curva” o “contorce” e fu impiegato durante un’epidemia in Tanzania nel 1952, a causa delle limitazioni articolari dovute alle importanti artralgie che caratterizzano la malattia. Probabilmente, si era già avuta un’epidemia di chikungunya in Indonesia nel 1779. Da allora il virus è stato riconosciuto come responsabile di alcune epidemie in Asia ed Africa. Nel gennaio 2006 si è registrata un’epidemia nell’isola di Reunion, nell’Oceano Indiano.
La prima epidemia in Italia [modifica]
Nel mese di luglio del 2007 il Ministero della Salute italiano dirama un comunicato che conferma un’epidemia di Chikungunya (la prima sul suolo europeo dall’individuazione del virus) nei paesi di Castiglione di Cervia e Castiglione di Ravenna (ambedue in provincia di Ravenna) e Bordighera. 130 i casi accertati, fra questi un anziano è deceduto, dopo un ricovero all’ospedale di Ravenna, con i sintomi ascrivibili alla malattia, ma non strettamente riconducibile al virus. Le prove di laboratorio hanno permesso di stabilire con certezza che si è trattato di Chikungunya trasmessa da Aedes albopictus, volgarmente conosciuta come zanzara tigre (vedi nei collegamenti esterni la documentazione a cura della Regione Emilia-Romagna). Responsabile della diffusione dell’infezione un immigrato indiano che in quel periodo si trovava nella zona dopo avere contratto la malattia nel suo paese natale. Tuttavia, il personale sanitario non esclude l’ipotesi che alcuni casi possano essersi diffusi per contagio interumano, in quanto un piccolo numero di contagiati aveva riferito di non avere subito (o quanto meno avvertito) punture della temibile zanzara.
Eziologia [modifica]
L’agente eziologico è il virus chikungunya (CHIK), della famiglia delle togaviridae, del genere degli alphavirus. È molto simile al virus O’nyong-nyong e al Sindbis. Altri alphavirus patogeni noti sono quelli dell’encefalite equina dell’Est, dell’encefalite equina dell’Ovest e dell’encefalite equina venezuelana.
Epidemiologia [modifica]
Il virus si trova in Africa, nelle isole dell’Oceano Indiano e nel Sud Est asiatico, fino alle Filippine e all’Indonesia.
Modalità di trasmissione [modifica]
Il virus nelle epidemie urbane è trasmesso da zanzare della specie Aedes aegypti, la stessa che trasmette la febbre gialla e la dengue, da varie specie del genere Culex ma, soprattutto, dall’ Aedes albopictus (comunemente denominata Zanzara Tigre). Nell’epidemie silvestri africane è trasmesso da Aedes africanus e da specie del genere Mansonia. Il ciclo silvestre è mantenuto da cercopitechi e babbuini. Non si esclude a priori la possibilità di un contagio interumano (per via aerea, per contatto con fluidi organici…) specialmente tra soggetti che restano in prolungato contatto con malati. In effetti, l’epidemia avvenuta negli anni scorsi alla Réunion ha veduto in alcuni momenti un aumento di casi troppo elevato per essere imputato soltanto alla aggressiv
ità delle zanzare tigre.
Clinica [modifica]
Il periodo di incubazione è di 2-4 giorni circa. La malattia ha un andamento tipicamente bifasico.
- Nella prima fase, che dura dai 6 ai 10 giorni, si hanno febbre, cefalea e importanti artralgie, che limitano molto i movimenti: i pazienti tendono a rimanere assolutamente immobili, in posizione antalgica. La febbre si risolve dopo 4 giorni.
- La seconda fase di 2-3 giorni è caratterizzata dalla comparsa di un esantema maculopapulare pruriginoso su tutto il corpo e dalla ricomparsa della febbre. Occasionalmente in questa fase possono aversi manifestazioni neurologiche, soprattutto nei bimbi piccoli (convulsioni), ma nel complesso CHIK è poco o per nulla neurotropo. Raramente possono aversi miocardite e scompenso cardiaco acuto. Le rare complicanze emorragiche si registrano nelle epidemie asiatiche, ma non sono mai gravi come nella dengue: possono comparire petecchie, ma mai importanti sanguinamenti. La malattia si risolve spontaneamente, ma i dolori articolari possono persistere per mesi.
Diagnosi [modifica]
La diagnosi è sospettata sulla base dell’anamnesi: malattia febbrile e artralgie in pazienti di ritorno da Africa o da Asia in concomitanza di un’epidemia.
Esami bioumorali [modifica]
Si può avere modesta leucopenia con linfocitosi relativa. Si ha importante aumento della velocità di eritrosedimentazione (VES) e della proteina C reattiva (PCR).
Esami sierologici [modifica]
La diagnosi è sierologica con una metodica di emoagglutinazione indiretta o con metodica ELISA di produzione italiana (DIESSE).
Prognosi [modifica]
La malattia è autolimitantesi. La mortalità è bassa (0.4%), ma è maggiore nei bimbi di meno di 1 anno di età (2.8%) e aumenta negli anziani con altre patologie concomitanti.
Terapia [modifica]
La terapia è sintomatica e si basa sul controllo delle artralgie.
Profilassi [modifica]
Vaccino [modifica]
Esiste un vaccino da virus inattivato, ma è riservato al personale di laboratorio.
Lotta al vettore [modifica]
Per evitare la puntura delle zanzare si consiglia di vestirsi evitando i colori scuri, in particolare il blu “Napoleone”, coprendosi il più possibile, e di usare spray e sostanze repellenti per gli insetti sulla pelle esposta. La lotta alle zanzare, in ambiente urbano, si basa sul controllo delle acque stagnanti, allo scopo di ucciderne le larve.