In pericolo non solo la stampa tradizionale ma anche i blog. Il ddl famigerato sulle intercettazioni ha pensato ad estendere il bavaglio anche alla rete: nel mirino prima di tutto i blog.
Il comma 28 infatti estende ai blog la legge attuale sulla stampa, quella del 1948, che all’articolo cinque disciplina l’obbligo di rettifica per le testate editoriali. L’enormità è evidente, si trattano i blog come se fossero dei giornali, si impone una disciplina che in una struttura giornalistica prevede un filtro costituito dalle segreterie di direzione e dagli uffici legali per valutare la pubblicazione delle richieste.
La misura è, per i blog, draconiana: 48 ore per pubblicare la rettifica, altrimenti scattano sanzioni salate.
Che cosa rappresenta questa misura? Una chiara intimidazione, ha spiegato questa mattina l’avvocato Guido Sforza esperto in diritto di internet agli astanti riuniti dal Popolo Viola al teatro dell’Angelo a Roma. Occupatevi di cucina e di trastulli vari, ecco l’invito esplicito che il governo lasncia verso la blogsphera. Altrimenti chiunque vi potrà stangare…
Com’è noto, il bavaglio viene applicato in un mondo globalizzato dove difficile sarà blindare un paese e le sue frontiere. Inevitabile che i media resteri contginuino a giocare un ruolo libero. In questo contesto la sinapsi intanto da disarticolare è in terra italiana quella della rete, soprattutto i blog.
La denuncia è stata fatta nel corso del convegno chge segue la mobilitazione di venderdì davanti a Montecitorio e prepara alftre scandenze, fino a una manifestazione in giugno a piazza Navona. Al convegno hanno preso parte costituzionalisti e giuristi (Ferrara, Rodotà), magistrati (De Cataldo), giornalisti (Beha), politici (Vita, Pedica). Il popolo viola si appella anche ai bloggers, un’iniziativa sarà probabilmente presa anche con loro. In vendita una maglietta con la faccia di Alfano in forma d’impronta digitale.
No al bavaglio alla stampa, no al ddl sulle intercettazioni, no al comma 28 sui blog.