Angela Troina, la nonna cubista
che piace ai giovani
Sarebbe bello se Angela Troina, la favolosa cubista di 67 anni, lanciata da Maria De Filippi, fosse una comica che prende in giro il “velinismo” portato alle sue estreme conseguenze: una povera donna anziana costretta dentro hot pants attillatissimi e stivaletti con il tacco che scimmiotta ( infatti la presentano dentro una gabbia) le stereotipate movenze delle sempre più anonime e standardizzate bellezze televisive.
Ma purtroppo non è così: Angela si prende assolutamente sul serio e con apparente infantile ingenuità, in un italiano stentato e improbabile, si pone come modello per le sue coetanee infelici e depresse , dispensando pillole di saggezza anche ai giovani: fate come me, non bevete l’”alcolo” e non drogatevi e se avete un pensiero, distraetevi e andate a ballare in discoteca.
No, donne di tutte le generazioni, non fatevi ingannare! Non siamo di fronte alla tanto auspicata rivalutazione della vecchiaia all’interno della nostra società e nemmeno all’accettazione di una bellezza femminile non conforme alle regole di mercato… Quello che vediamo è il solito fenomeno mediatico, costruito ad hoc per far passare i valori di una sottocultura che ci vuole tutti buffoni di corte, dove l’”apparire” è la soluzione di ogni tipo di frustrazione, la visibilità è perseguita anche a discapito della dignità personale, il disimpegno e l’ignoranza sono sempre promossi ed esaltati, e l’unica regola condivisa è un consumismo sfrenato e autolesionista.
Come tutti i fenomeni televisivi anche quello di Angela ,” favolosa cubista sempre più trasgressiva”, si autorigenera: la sua pagina su facebook in poche settimane ha raggiunto quattromila fans, e altre due pagine a lei dedicate hanno raccolto migliaia di preferenze…
I giovani la scelgono come punto di riferimento: è una nonna che non chiede loro di studiare e di impegnarsi, che non solo non li critica ma sposa il loro stile di vita, che promette loro una vecchiaia rallegrata da successi televisivi, anche senza essere particolarmente colti, belli, e rispettati dalla famiglia. E’ una persona che “trasgredisce” diventando complice dei suoi stessi aguzzini.
Angela è diversa dalle loro nonne o mamme che sono sempre in lotta con il tempo, il denaro, la fatica del lavoro e della casa, obbligate ad essere sempre decorose nell’aspetto, mai giuste con le stagioni della vita, prima troppo giovani, poi troppo occupate, poi troppo vecchie,
donne difficili da gestire, perché hanno dato tanto e bisogna dar loro qualcosa in cambio…
Angela è una donna che non fa paura, perché non chiede niente: le basta un briciolo di visibilità in questo mondo crudele dove i vecchi e soprattutto le vecchie sono messi ai margini, come merce scaduta in attesa di rottamazione.
No, non sono gli hot pants e i lustrini che tolgono la dignità a questa tenera signora, che anzi si è conquistata la libertà di essere “diversa” a Catania dopo una lunga vita di costrizioni e di botte, ma il fatto che il suo buffo corpo e il suo linguaggio naif vengano strumentalizzati ancora una volta dai caimani della comunicazione per fare audience.
Tra un moto di scherno e l’altro.
Anni Barazzetti