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Piazza Vittorio ricoperta di manifesti da Casapound. La protesta dei “cittadini stacchini”

AFFISSIONI

Casa Pound copre di manifesti (abusivi) tutti i portici di Piazza Vittorio

E i “cittadini stacchini” che l’aveva ripulita protestano

I manifesti affissi  in Piazza Vittorio dove alle 18.30 di giovedì si terrà una festa per l'elezione di Renata Polverini alla Regione Lazio
I manifesti affissi in Piazza Vittorio dove alle 18.30 di giovedì si terrà una festa per l’elezione di Renata Polverini alla Regione Lazio

ROMA – Cittadini stacchini, la rete autorganizzata per rimuovere i manifesti illegali dai muri della città, aveva impiegato più di un giorno per ripulire piazza Vittorio, all’Esquilino, dai manifesti elettorali abusivi. E così quando questa mattina i residenti si sono svegliati e l’hanno trovata tappezzata di manifesti di CasaPound è iniziato un tam tam di protesta. «Comportamento inaccettabile e in spregio delle regole di convivenza – dice Fabrizio Rasori, che con la sua associazione “Il cielo sopra l’Esquilino” ha partecipato alla campagna di ripulitura dei muri -. Dovremo tornare a ripulire, ne stiano certi. Ma a questo punto siamo curiosi di vedere cosa farà il sindaco”.
COLONNE COPERTE – «Non c’è una colonna salva, tutto è stato ricoperto di manifesti di Blocco Studentesco e di CasaPound, si presume per la festa che Renata Polverini deve fare in piazza – rileva Letizia Cicconi, consigliere municipale -. Il colmo è quello striscione che annuncia “Benvenuta a Casapound”, come se la piazza fosse proprietà loro. Del resto, come meravigliarsi, se nell’edificio occupato hanno potuto mettere addirittura il nome della loro associazione in lettere di marmo sulla facciata dell’edificio?». Molto polemica anche la sezione Anpi don Pietro Pappagallo dei rioni Esquilino-Monti-Celio che denuncia «la grave azione di imbrattamento effettuata nella notte con affissione massiccia di manifesti abusivi del centro sociale Casapound, che di nuovo campeggiano sotto i portici di Piazza Vittorio e con uno striscione in via Conteverde. Il rione – conclude l’Anpi – non è e mai sarà di CasaPound, ma continuerà ad essere dimensione urbana vitale e di aggregazione per tutti i cittadini e massimo sarà l’impegno, insieme alle altre associazioni democratiche del rione, verso la salvaguardia del decoro e per il rispetto degli spazi comuni».

Paolo Brogi
08 aprile 2010© Corriere della Sera RIPRODUZIONE RISERVATA

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