da Ontuscia:
Il deposito NBC al lago di Vico? Una bomba ecologica… (foto)
In Ambiente
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L’ufficiale nel primo capoverso afferma che da una indagine si è scoperta la presenza di masse metalliche e non interrate in diversi punti del deposito. Qualche anno fa affiorarono bombole di iprite che furono poi bonificate. Sempre il direttore del centro informa che con dei carotaggi effettuati alla profondità di 50-70 centimetri, a 3 metri e novanta e a 4 metri e dieci si è riscontrata una presenza di arsenico superiore ai valori di CSC (Concentrazione Soglia di Contaminazione), con superamento delle soglie previste dal decreto legge 152/2006. Il tutto in considerazione del fatto che durante l’ultimo conflitto mondiale il sito di Ronciglione è stato sede di un impianto per la produzione e il deposito di ordigni a caricamento speciale (ogive con materiale NBC).
Se prima abbiamo detto che la notizia fa tremare i polsi, leggendo un’altra raccomandata inviata sempre dal direttore del Centro a Provincia, Prefettura, Arpa Lazio, Regione, sindaci di Caprarola e Ronciglione, Asl di Viterbo, Stato Maggiore della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Comando Logistico dell’Esercito, Ispettorato delle Infrastrutture dell’Esercito e Direzione Generale degli Armamenti, la situazione appare ancora più preoccupante.
Oggetto della lettera è il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (Norme in Materia ambientale legge 152/2009) nella zona del Lago di Vico. Nella lettere, ripetendo quanto elencato precedentemente nell’altra missiva inviata alle autorità, il colonnello Massaro ravvisa, essendo in previsione l’alienazione, l’opportunità di eseguire la ricerca e rimozione di ordigni inesplosi o altri residuati bellici pericolosi individuati già con la precedente indagine per poi passare alla bonifica, onde eliminare la residua concentrazione chimica dei terreni.
Ora si spiega come mai il comprensorio è chiuso e interdetto. In pratica sul lungolago esiste una vera e propria bomba ecologica, di quelle silenziose, che rilasciano i loro veleni contaminando l’ambiente non in maniera massiva, ma lentamente. Un grazie quindi a Raimondo Chiricozzi, che essendo riuscito a mettere le mani sui documenti ha lanciato un grido di allarme che non tutti hanno raccolto. Vedremo ora cosa succederà. Di certo all’interno del deposito, sotto tanta terra, potrebbero saltare fuori tante sorprese, non proprio piacevoli come quelle delle uova di Pasqua.
L.W.