Sono già quasdi 5000 le adesioni all’appello su Facebook “Salviamo l’Ambra Jovinelli dalla chiusura”. Domenica è previsto un evento in piazza Pepe con un flash mob, una street band, perfino la presenza del comune di Caiazzo di cui era origionario Beppe Jovinelli. Animatrice indefessa la consigliera municipale Letizia Cicconi. Qui di seguito la lettera che sta circolando su Fb indirizzata alle autorità della città:
Al Sindaco di ROMA
Al Presidente della Provincia di Roma
Al Vice Presidente della Regione Lazio
Al Ministro dei Beni Culturali
Il famoso e glorioso teatro Ambra Jovinelli, tempio della comicità italiana, è chiuso ormai da mesi, ha chiuso in silenzio senza che nessuno sapesse il vero perche’, si parla di passaggi di proprietà, tra società immobilIari, di carenze gestionali, mentre e’ noto a tutti che il teatro Ambra Jovinelli aveva in questi anni ripreso smalto e grazie ad una programmazione artistica di qualità aveva anche un alto numero di abbonati e tanti affezionati frequentatori e che era diventato anche il simbolo della rinascita di un quartiere cosi problematico come l’Esquilino, ebbene tutto questo oggi non c’è più. C’è una piazza desolata ed abbandonata alle incurie, le luci si sono spente e tutto questo nell’assordante silenzio di tutte le istituzioni.
Tutto questo non si può più tollerare, abbiamo costituito un gruppo su facebook che raccoglie circa cinquemila aderenti da tutt’Italia,abbiamo costruito un sito dedicato ed ogni giorno ci arrivano appelli e sostegni da tutto il paese.
Noi pensiamo che la cultura sia un bene pubblico e come tale vada goduto, proprio nel paese che dovrebbe fare della cultura la sua prima industria, abbiamo delle proposte, vogliamo che vengano ascoltate e non subiremo più arzigogoli tecno economici come quello del “projet financing”, che per i suoi alti costi strozza ogni posssibilità di sviIuppo socio culturale
il teatro Ambra Jovinelli deve diventare un teatro aperto a tutte le nuove forme espressive e deve essere una sorta di palestra per i nuovi talenti senza naturalmente scimmiottare i talent show (per questo basta e avanza il Brancaccio…), per dare ai tanti giovani che a Roma fanno arte un luogo dove ritrovarsi e crescere artisticamente
il Teatro Ambra Jovinelli deve tornare ad essere di proprietà pubblica e gestito con intenti manageriali ma culturalmentee competenti
L’ampio spazio che circonda il teatro potrebbe essere usato per una biblioteca comunale, un emeroteca e spazi audiovisivi.
Chi dice che questo non è possibile che siamo solo dei sognatori fuori dal tempo, noi rispondiamo che sono in malafede,che questa volta non la daremo vinta al mercato(infatti solo la banca sopravvive all’intero dell’edificio, simbolico no…)costruiremo con tutti quelli che vorrano esserci una piattaforma alternativa che tenendo conto anche delle ragioni ecomiche dimostreranno che una struttura cosi non può chiudere, ne finire in mano al primo immobilIairista che passa e che magari ci piazza l’ennesimo centro commerciale.Stavolta no!!!
Produrremo nel periodo estivo una programmazione culturale altenativa per ridare vita alla bella piazza e ci batteremo con proposte concrete e serie
RIAPRIAMO L’AMBRA JOVINELLI