BANGKOK – La teatrale protesta del sangue messa in campo dalle «camicie rosse» , i manifestanti anti-governativi che in Thailandia chiedono nuove elezioni, è arrivata alla residenza del premier, Abhisit Vejjajiva. Nel quarto giorno di manifestazioni e dopo che il sangue raccolto tra migliaia di manifestanti era stato lanciato contro il Palazzo del Governo e il quartier generale del principale partito, la tattica decisamente non ortodossa è stata portata dinanzi la casa del primo ministro. Secondo alcune fonti, i manifestanti sono riusciti a rompere il cordone della polizia e hanno versato all’entrata decine di litri di sangue, che era stato estratto dalle migliaia di volontari: le centinaia di poliziotti che vigilavano sull’edificio, con quattro furgoni all’entrata, hanno dovuto cedere il passo ai manifestanti, che hanno versato il sangue direttamente sulla porta o lanciandolo dentro buste di plastica usate come proiettili.
La Croce Rossa ha criticato il metodo.