“Dal voto parta una riscossa democratica e civile del Paese”: l’intervento di Emma alla manifestazione di centrosinistra a Roma
Roma, 13 marzo 2010
Cittadine e cittadini. Mi piace oggi chiamarvi così perché in questo vocabolo di cittadini e cittadine è racchiusa e sintetizzata la speranza, l’impegno, la determinazione che ci muove e che ci deve muovere nei prossimi giorni e nei prossimi mesi nonostante tutto quello che abbiamo visto e documentato in questi mesi e settimane. E non solo sul piano elettorale.
Cittadine e cittadini e non sudditi! Cittadine e cittadini consapevoli di diritti e di doveri. Responsabili e consapevoli soprattutto che serve un nuovo inizio a partire da un modo diverso di vivere e di concepire la politica.
Come sapete, i miei amici e compagni Radicali oggi non sono qui per le ragioni che hanno spiegato. Perché si è rivelato per noi, purtroppo, impossibile anche tentare di correggere le illegalità più gravi e tutt’ora in corso.
Ma io sono qui perché sono stata e sono grata di essere la candidata di tutti voi, di tutte le forze politiche che mi hanno sostenuto a cui va il mio ringraziamento e la mia emozione. Ma spero di rappresentare tutti voi e spero anche di rappresentare tutti coloro che magari hanno votato altro, ma che oggi, confusi e delusi, sentono il nostro stesso bisogno di legalità, di onestà di pulizia di rispetto delle regole e anche di decenza e di decoro istituzionale. Penso che siano molti. Perché cittadini per bene ce ne sono. E noi li dobbiamo richiamare a noi. Dire che ci faremo carico delle loro ansie e delle loro delusioni. E che insieme a loro vogliamo ricostruire un decoro istituzionale, uno sviluppo – in questo caso – di questa regione. Che sia una regione vivibile per tutti nel rispetto delle regole.
Noi dobbiamo avere e abbiamo la radicata abitudine di avere e di essere speranza. Di essere e di essere stati proposta e mai sterile protesta. E anche questa piazza è una piazza di speranza e di proposta. Questo perché un mondo diverso è possibile. Una vita più dignitosa è possibile, dipenderà da voi tutti, da me, ma con l’aiuto di tutti voi.
Questo è il contributo che io posso dare perché occorre essere alternativa al vecchio e a questo regime da basso impero prepotente perché forse si sente moribondo. Chi si sente forte ed è forte non ha bisogno di arroganza. Normalmente la prepotenza e l’arroganza è segno di debolezza. Noi non vogliamo essere arroganti, vogliamo essere propositori, vogliamo prefigurare – per quanto possibile – un’alternativa di lunga e profonda durata anche storica. Insieme a una alterità di vita e di comportamento.
Avere speranza di poter finalmente iniziare una storia altra e alta. Davvero federalista e di grande religiosità laica nella religione della libertà come sempre ci è capitato di sapere accomunare nelle grandi battaglie il popolo comunista, il popolo cattolico, il popolo liberale, i cittadini di questo paese. Noi siamo dei federatori. Noi non vogliamo steccati: vogliamo coalizzare tutti i cittadini che con noi pensano a un futuro. A un futuro possibile, a un futuro che ci renda orgogliosi di noi stessi, del paese e della nostra regione.
Gandhi ci ha detto una volta e ci ha insegnato, ci ha detto “siate voi il cambiamento che volete vedere nel mondo”. E infatti è da noi che dobbiamo partire. Perché i problemi anche di questa regione: dalla sanità all’ambiente, al lavoro, alla crisi sociale, ai diritti e doveri delle persone, trovino soluzioni all’altezza dei tempi, delle sfide che abbiamo di fronte, mentre tutto sembra franare intorno. E non è solamente il processo elettorale che abbiamo tutti visto evolversi. Vediamo ogni giorno che apriamo i giornali episodi indecenti, quando non indecorosi.
Ora, cittadine e cittadini, mancano pochi giorni a una scadenza così importante nel Lazio e non solo. E temo che i giorni che avremo di fronte saranno, probabilmente, ancora con molte trappole, di cui dobbiamo essere consapevoli e saper prevedere ed evitare.
Ma a questa piazza io voglio chiedere un aiuto. Io penso che ce la possiamo fare, che possiamo vincere qui e in altre regioni italiane, ma quello che vi chiedo in questi giorni che rimangono è di essere voi tutti ciascuno individualmente militanti di questa campagna. Voi per qualche ora al giorno candidati presidenti, sentitevi non che siete con me, ma che io sono con voi, ed è questa la differenza. Sono con voi e voi siete candidati con me. Sentitevi militanti con me.
Ogni giorno ciascuno di voi può fare qualcosa qui e nelle altre regioni in cui saremo presenti. Siamo consapevoli. Pareva si trattasse di un voto altamente politico, ma amministrativo. Non è più così: da quella data può partire la riscossa democratica e civile di questo paese. Dipenderà molto da noi. Se sapremo combattere in queste due settimane che ci rimangono, sapendo che avremo dopo mesi in cui portare avanti queste idee che ci hanno contraddistinto.
Chiudo per dirvi che sono grata a tutti coloro che hanno contribuito alla mia candidatura, a tutte le organizzazioni, a Pierluigi Bersani, tra gli altri, che mi hanno dato fiducia fin dall’inizio. E voi sapete chi sono non abbiamo fatto finto di essere uguali. Abbiamo fatto lo sforzo di mettere insieme alcune idee importanti perché la diversità può essere forza se non diventa semplicemente contrapposizione. Non abbiamo bisogno di omologazione, abbiamo bisogno al contrario di un dibattito politico, anche drammatico. Non abbiamo bisogno di conflittualità, ma abbiamo bisogno di discussioni forti.
E vi lascio con una frase di una grande amica, di una grande donna, di una martire della libertà Anna Politovskaya. Anna Politovskaya ci ha detto “conquistare la fiducia della gente i sentimenti tiepidi non bastano”. Ecco, io non ho sentimenti tiepidi. Spero non li abbiate neppure voi. Grazie