Philip Roth sconfessa “Libero”
Philip Roth davanti alla sua casa nel Connecticut
foto Sara Krulwich/The New York Times
Dall’intervista di Paola Zanuttini a Philip Roth, il più grande scrittore americano, sul numero de Il Venerdì uscito a fine febbraio è venuta a galla l’incredibile “malefatta” di Libero, un giornale che evidentemente non è nuovo alle spericolatezze più estreme e che ha visto ora piombare suil capo del direttore Feltri una sospensione di sei mesi. Non bastava Boffo, ecco cosa hanno cercato di far dire allo scrittore Philip Roth. A scoprirlo, casualmente, lè stata un mese fa la giornalista della Repubblica quando consultando i suoi ritagli ha citato una recente “intervisra” dello scrittore a Libero. Ed ecco la rivelazione:
“Per caso, è insoddisfatto anche da Barack Obama? – chiede Paola Zanuttini – Da un’intervista a un quotidiano italiano, Libero, risulta che lo trova persino antipatico, oltre che inconcludente e assopito nei meccanismi del potere.
Ma io non ho mai detto una cosa del genere. E’ grottesco. Scandaloso. E’ tutto il contrario di quello che penso. Considero Obama fantastico. E trovo che l’attacco che gli stanno sferrando i repubblicani è molto simile a quello subito da Roosevelt al suo primo mandato. E’ la destra più stupida mobilitata da Sarah Palin. Agitano la bufala dell’atto di nascita che dimostrerebbe che è nato in Kenya. E trovano ascolto. Sotto c’è il problema della razza, della pelle. Sono molto seccato per queste dichiarazioni che mi vengono attribuite: non ho mai parlato con questo Libero. Smentisca tutto. Ora chiamo il mio agente.
Chiama il suo agente, che gli filtra tutti i contatti: nell’agenda delle interviste passate e future non risulta nè Libero né il nome dell’intervistatore.
Roth attacca e poi chiede cosa vuol dire Libero in inglese. Traduco.
“Vuol dire che questi sono liberi di fare tutto quelli che gli pare?”
L’intervista di Libero? Eccola QUI.