Promemoria su Malagrotta per i candidati Polverini e Bonino: dieci punti che il Comitato dei fresidenti ha elaborato da tempo. Li pubblichiamo:
10 PUNTI PER MALAGROTTA
1) L’ indicazione ferma di UNA DATA ULTIMA E DEFINITIVA per la chiusura della megadiscarica di Malagrotta – esaurita e completamente illegale per la normativa europea e per la stessa normativa italiana in quanto tuttora scandalosamente funzionante come discarica di rifiuti tal quali – dopo cinque anni di proroghe impotenti. Ultimamente la Commissione Europea ha chiesto informazioni e chiarimenti alle autorità italiane in merito alla discarica , ipotizzando violazioni del diritto comunitario (già c’è stata anni fa una procedura d’ infrazione , fatta archiviare a gran fatica dal governo italiano quando era già arrivata alla Corte di Giustizia nel 2005).
2) In via urgente e immediata, la messa in opera di una strumentazione efficace e credibile per i controlli ambientali in tempo reale e ad evidenza pubblica con trasmissione immediata sul WEB relativamente al gassificatore e alle sue emissioni, , alla megadiscarica, alla Raffineria di Roma, all’ inceneritore dei rifiuti ospedalieri, alle cave. ai depositi di carburante e di gas, alla centrale elettrica, agli altri impianti concentrati a Malagrotta e, infine, al massiccio traffico veicolare di mezzi pesanti strettamente collegato a quest’ area industriale, già dichiarata a rischio di incidente rilevante (D.Lgs. 334/99, “Seveso II”) ben prima della costruzione del gassificatore.
3) OSSERVATORIO AMBIENTALE PERMANENTE : ESIGENZA ASSOLUTAMENTE PRIORITARIA E’ L’ISTITUZIONE DI UN RAPIDO COORDINAMENTO OPERATIVO FRA LE PRINCIPALI AGENZIE DI RICERCA E MONITORAGGIO AMBIENTALE DELLA CAPITALE, CON LA CREAZIONE DI
UN’ “ANTENNA” A MALAGROTTA. I livelli di inquinamento delle acque superficiali, delle acque sotterranee, del terreno e dell’ aria sono infatti riconosciuti in maniera pressochè unanime (le divergenze riguardano le fonti dell’ inquinamento) e suscitano grande e continuamente crescente preoccupazione.
4) Il Piano di Assetto per la Riqualificazione dell’ area , messo a punto dal X Dipartimento del Comune di Roma, non è stato reso pubblico e quindi ne sono sconosciuti i contenuti e i tempi di attuazione.
5) La gestione post-operativa della discarica (il cosiddetto “post mortem” della durata di 30 anni) è tuttora un oggetto assolutamente misterioso : non si conoscono né i contenuti, né i tempi di esecuzione, né i costi, in prospettiva, di questa fase cruciale per la riqualificazione dell’ area, né si sa, a proposito dei costi, a carico di chi saranno.
6) Il programma di monitoraggio delle emissioni del gassificatore che l’ ARPA intende realizzare con una società privata, la società SME, non è conosciuto né nei suoi contenuti né nel grado di evidenza e tempestività pubblica che esso avrà (o non avrà).
7) Non si sa quali siano stati gli esiti operativi della lettera del Prefetto di Roma alla Regione Lazio e al direttore regionale della Protezione Civile in data 8 agosto 2008 , nella quale si rappresentava “una situazione generale di grave pericolo per l’ ambiente e la salute dei cittadini che richiederebbe un’ analisi ambientale globale, che valuti il complesso dell’ impatto generato dai singoli impianti in una visione unitaria, al fine di poter elaborare un piano di risanamento e bonifica ambientale…”. La lettera si concludeva con una precisa richiesta : “Al riguardo si richiedono notizie circa l’ attivazione da parte della Regione Lazio della procedura ai sensi dell’ art. 74 del D. Lgs. 112/98.”
8) Garantire la sicurezza della popolazione rispetto al pericoli di incidenti rilevanti in aree ad alta concentrazione industriale è un compito assolutamente prioritario e fondamentale delle amministrazioni pubbliche (v. Dlgs 334/99 sui siti a rischio di incidente rilevante qual’ è Malagrotta). In questo contesto gli adempimenti da osservare sono numerosi a a vari livelli, primo fra tutti l’informazione e la consultazione della popolazione sui nuovi impianti nei siti a rischio, come prescritto dallo stesso . Dlgs 334/99 , e sui piani di emergenza esterni, come specificato dal recente regolamento emanato dal Ministro dell’ Ambiente con il Decreto n. 139 del 24 luglio 2009 . La creazione di una Consulta ambientale di Malagrotta come organo consultivo democratico, che avrebbe potuto svolgere un’ azione positiva di “raccordo” fra le istituzioni e la popolazione, pur avviata un anno fa, è stata successivamente lasciata deperire nelle complessità burocratiche dalle autorità del Municipio XVI.
9) In merito al precedente punto 8 occorre segnalare che Il Piano di Assetto per la Riqualificazione dell’ area di Malagrotta – Programma integrato di intervento – preparato dal X Dipartimento del Comune di Roma (v. punto 4) risulta corredato di mappe sull’uso attuale del suolo e sulla localizzazione delle attività inquinanti ed a rischio di incidente rilevante (RIR), con indicazione dei diversi gradi di criticità e letalità delle diverse zone di Malagrotta. Su 8 impianti a RIR esistenti a Roma 6 si troverebbero a Malagrotta. Incomprensibilmente , l’inceneritore-gassificatore di CDR del COLARI e l’ inceneritore dei rifiuti ospedalieri non figurano fra gli impianti a RIR. Finora non siamo stati messi a conoscenza neanche del piano di evacuazione esterna che deve essere
approvato dal Prefetto, né si è proceduto alla’ informazione e consultazione della popolazione come prescritto nei dettagli dal Decreto del 29 settembre 2009 del ministro Prestigiacomo
approvato dal Prefetto, né si è proceduto alla’ informazione e consultazione della popolazione come prescritto nei dettagli dal Decreto del 29 settembre 2009 del ministro Prestigiacomo
10) Infine, ovvero “last but not least”, se è consentito un americanismo (appropriato in questo caso), è il caso di citare il viaggio che il Sindaco Gianni Alemanno farà a San Francisco, su invito del Sindaco di quella città, che come noto è all’ avanguardia nel mondo per raccolta differenziata, riciclo e compostaggio. Tale viaggio potrebbe avere oggettivamente un’ influenza benefica sull’ evoluzione del sistema di gestione dei rifiuti di Roma . L’ invito è in piedi dal 18 settembre scorso, su iniziativa del prof. Paul Connett della St. Lawrence University di Canton (New York) e con il vigoroso appoggio da parte del Presidente della Commissione Ambiente del Comune di Roma, Andrea De Priamo. Il viaggio è stato ufficialmente deciso dal Sindaco e avrà luogo nei prossimi mesi. San Francisco e tutta la grande area metropolitana circostante è già oggi al 72 per cento di recupero dei materiali post-consumo e punta al raggiungimento dell’ obiettivo Rifiuti Zero entro il 2020.