31 marzo 2010
I volontari di “Insieme per Gubbiotti”
puliscono la targa dedicata a Ugo Forno
Appuntamento domani (giovedì 1 aprile), alle 11, a Parco Nemorense
Le elezioni regionali sono passate, ma i volontari di “Insieme per Maurizio Gubbiotti” -coordinatore nazionale della segreteria di Legambiente- hanno deciso di proseguire nelle iniziative concrete e pacifiche di disobbedienza civile che hanno caratterizzato tutta la campagna elettorale di Maurizio Gubbiotti nelle scorse settimane.
Così domani giovedì 1 aprile saranno a Parco Nemorense nel quartiere Trieste (appuntamento alle 11 in piazza Volsinio) per pulire la targa imbrattata dagli spray dedicata allo studente Ugo Forno, ripassarne la scritta e realizzare intorno alla lapide una aiuola fiorita a sua protezione e valorizzazione.
Così Cesare De Simone nel libro “Roma città prigioniera” descrive la figura del 12enne Ugo Forno, “l’ultimo partigiano caduto a Roma”:
Dopo la strage dei 14 prigionieri, caricati sull’ultimo convoglio di SS partito da Via Tasso e assassinati a La Storta, restano ancora a Roma le retroguardie tedesche composte di guastatori che hanno l’ordine di far saltare i ponti che aprono la via al Nord.
Ugo Forno abita su via Nemorense, è un ragazzino intelligente e vivace. Ha seguito con passione le vicende della Roma occupata dai nazisti. Ha capito quale posta in gioco contrappone nazisti e fascisti da una parte e tutti i loro nemici dall’altra. È consapevole, cresciuto idealmente e non gioca a fare la guerra, vi partecipa da volontario, si arma con le armi abbandonate dai tedeschi. Si unisce ad un gruppo di giovanissimi e li guida dove ha visto i tedeschi che stanno piazzando le mine per far saltare il ponte di ferro sull’Aniene.
In sei, contro un numero molto maggiore di guastatori, impegnano in battaglia i nazisti che, scoraggiati, abbandonano in fretta il ponte prima dell’arrivo delle avanguardie anglo-americane. Fuggendo, si coprono le spalle con un fuoco di sbarramento di mortai. Tre giovani sono colpiti gravemente: Francesco Guidi, Luciano Curzi e Sandro Fornari. Ugo Forno, che continua a sparare con il mitra, è l’ultimo ad essere colpito, al petto e sulla testa. Crolla a terra morto, mentre i tedeschi già fuggono, abbandonando micce ed esplosivo.