ROMA – Quattro pellicole di giovani registi italiani e stranieri, un viaggio tra Egitto, Bosnia, Spagna e Turchia, tutto in una sera. È il programma della prima edizione della Notte del documentario mediterraneo, che si terrà mercoledì 2 luglio a Roma.
L’appuntamento è dalle 19.30 all’1.00 sul Lungotevere in Augusta, per la precisione sullo storico Barcone della Società Romana Nuoto 1889. Una maratona di corti e mediometraggio organizzata dall’associazione Babelmed, in collaborazione con il Centre Mediterranéen de la Communication Audiovisuelle di Marsiglia, Caffè dei Giornalisti di Torino e l’Assemblea dei Cittadini del Mediterraneo per dare visibilità alla creatività di giovani registe e registi che hanno partecipato alle ultime edizioni del prestigioso premio internazionale PriMed, il Premio Internazionale del Documentario e del Reportage Mediterraneo.
Il primo film in programmazione è il corto “Bulaq” di Davide Morandini e Fabio Lucchini ambientato nell’omonimo quartiere del centro storico del Cairo che da trent’anni rischia di essere raso al suolo dal governo e di essere sostituito da strutture turistiche. Le rivoluzioni del 2011 hanno dato agli abitanti del quartiere nuove speranze, ma la loro lotta continua.
Seguirà “In utero Srebrenica” di Giuseppe Carreri, documentarista napoletano che presenterà il film: in piena notte, in una foresta, Munira scava a mani nude il terreno minato per ritrovare le ossa del figlio ucciso durante il genocidio di Srebrenica. Con lei, molte altri madri continuano la loro lotta per la giustizia in Bosnia-Erzegovina, un paese che ancora oggi non ha trovato la pace.
Sarà poi la volta di “A House for Bernarda Alba” della regista spagnola Lidia Peralta Garcia, vincitore del Premio CMCA 2013 Categoria Arte, Patrimonio e Cultura: otto donne gitane di El Vacie, una baraccopoli di Siviglia, sono diventate molto famose in Spagna dopo aver recitato in “La Casa di Bernarda Alba” di Federico García Lorca. Il film racconta il cambiamento (vero o apparente) delle loro vite, e il percorso che le ha portate dall’emarginazione alla popolarità.
Dopo lo scoccare della mezzanotte verrà proiettato, infine, “Mon vélo de rêve” di Serda Yalin: è la storia del piccolo Abdullah, 11 anni, che vive con i genitori e undici fratelli e sorelle ad Hasankeyf, una città storica molto turistica nell’Est della Turchia. Sogna una bicicletta tutta sua, ma sa che la sua famiglia non può è permettersela: deciso a comprarsela da sola, proverà a diventare guida turistica.
Tutti i dettagli dell’evento sono disponibili sul sito ita.babelmed.it